Credevo di conoscere Napoli,la citta' dove,

tra l'altro, ho " consumato " il mio viaggio

di nozze a meta' degli anni 60.

Finche' pochi anni dopo ho incontrato Salva-

tore Pica, che aveva inziato la sua seconda

vita ( ora e' entrato nella quinta vita, dice lui;

che essendo quanto a rapidita' di riflessi piu'

felino di un gatto, superera' le sette vite.)

Dialogando di design e architettura  nel

Centro Ellisse ( due delle tante discipline in

cui Pica ha messo le mani e la testa )

riuscii  a cogliere il meglio dell'anima parte-

nopea, in prenne altalena tra ironia e malin-

conia.

Mitiche le sue performances di design nel

bellissimi spazi di quel Centro.

Fra le tante, memorabili le due mostre del

1982 per Zanotta: a maggio " Ambienti di

transito "progettata dallo Studio Alchimia di

Alessandro Mendini con oggetti anni 50 dei

fratelli Castiglioni e Max Bill; a dicembre

" I colori di Andrea Branzi " con pezzi di

Lomazzi-D'urbino-De pas e Peter Noever.

Anche le sue generalita' sono molto parte-

nopee e ben scandite nelle sei sillabe.

Tant'e' che e' facile costruire delle frasi

curiose con il semplice anagramma del

nome Salvatore e del cognome Pica.

Tanto per citarne alcune:

 

RECAVA PISTOLA

SPORCAVA LIETA

TIPA VASCOLARE

CASPITA VOLARE

VERITA' PASCOLA

COSTARIPA VALE

PLACA EVARISTO

LAVA PESCATORI

CAPOSALA TREVI
CASALE PRIVATO

REPLICA A VASTO

APRIVA SCATOLE

VIOLA SPRECATA

 

Potrebbero servire da spunto per creare

nuovi aforismi oltre a quelli immortalati

da Pica nel libro "una vita sfumata";  dei

quali mi piace ricordarne due, legati alla

sua splendida e martoriata citta':

"...dove finisce la logica....inizia Napoli"

".. e' meglio andare a quel paese  o resta-

re a Napoli?"

 

Negli ultimi anni e' stata la comune passio-

ne per l'arte a cementare la nostra amocizia.

Lui che con Lucio Amelio ha dato tanto al-

l'arte partenopea, continua nella sua inces-

sante opera di divulgatore.

Con quel Borsalino portato con solenne di-

sinvoltura,con quel sorriso a tre quarti un po'

beffardo e un po' sornione, che non sai mai

se ti vuol parlare seriamente  o prenderti in

giro ( lui stesso dice sempre......"mai pren-

dersi troppo sul serio")

Mi ha insegnato la vita come gioco, ironia,

trasgressione, senza demarcazione fra

tragico e grottesco.

 

Conoscere Salvatore Pica, flemmatico,

acuto, colto, eclettico, sornione, elegante,

e' accantonare la tristezza, e' scoprire il

mondo, e' amare la gente, e' godere la quo-

tidianita', e' ringiovanire lo spirito, e' sfidare

la sorte, e' vivere intensamente, e'............

........SCOPARE LA VITA

(anagramma di Salvatore Pica)

Con affetto.

Greg!

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