ALLA TUA NASCITA

Sei nato alla Clinica Mediterranea di Mergellina, il quattro settembre del 1996 alle ore 8,45 e pesavi kg. 3,750 et avevi i capelli rossi come la mamma.

Il mio pathos emotivo

“Scena Mergellina solitaria, auto della nonna, con marcia indietro alle ore 15 del pomeriggio, presi il palo della luce davanti alla funicolare. Poi, aprii la saracinesca del baretto e urtai con la fronte il ferro: sangue – poi tolsi un quadro dalla parete con colpo della strega e con finale a letto febbre a 39° e schiena bloccata.”

Mario Avallone, alle 9,45 venne a vederti alla Clinica Mediterranea e fu il primo napoletano Alternativo che tu conoscesti.!

TE PIACE ‘O PRESEPE?

Era dicembre del 1996, l’anno della tua nascita. La tua mamma organizzò il suo albero di Natale mentre io feci costruire da un falegname un presepio largo quanto il cassettone su cui fu appoggiato. Nella metafora di coppia l’albero rappresentava "Via Stazio”, il mio presepio la mia “Pignasecca”. Installare l’albero e il presepio è il rito più caldo che può esistere in una casa con bimbi. Ogni anno compravamo un pastore nuovo e andavamo a Spaccanapoli a San Gregorio Armeno, la via dei pastori. Vedesti piccolissimo il presepio del Museo di S. Martino e poi ti innamorasti del presepio della Chiesa di San Nicola alla Carità, dove oggi, tu porti i tuoi amici “esteri” a visitarlo. Alla fine sono proprio contento che anche a Te “PIACE ‘O PRESEPE” !

 

ALICE,  SUA MADRE, SUA NONNA COSTANZA

Alice è stata la prima ragazza che hai conosciuto, avevi nove mesi(!), eravamo a Lacco Ameno, nel giardino dell’Albergo Reginella, albergo allora, ancora di proprietà del nonno Leonardo. Tu nel passeggino e io ti guidavo. Osservavo una bella ragazza e lei altrettanto, ad un certo punto lei mi chiese se io ero Salvatore Pica, perché aveva i saluti di sua madre Mariella, da me conosciuta e frequentata nel 1956/57 a Lacco. Costanza è il nome della mamma di Alice e da quella mattina del giugno del 1997 ci siamo sempre frequentati, lei come mamma di Alice ed io come papy di Davide. Oggi tu sei a Roma e frequenti Alice e le sue amiche, io invece sempre a Napoli e frequento Checco Moroso, Gigi Caramiello, Antonio Dentale, Lucio Rufolo, Fabrizio Mangoni, Mario Avallone, Paolino il poeta di Dante Alighieri etc. etc.

Domanda:

“Meglio frequentare Alice e le sue amiche a Roma o restare a Napoli e frequentare il mondo partenopeo? E’ logico…….ROMA!”

LINA DA PARIGI (LA MAMMA ZOLA – IL PAPÀ FRANCO CAPORALE)

Lina fu la prima ragazza al mondo che a due anni prese una cotta(!) per un suo coetaneo e cioè tu, si proprio tu Davide.

Lina la conosceste nel giugno 1998 all’Albergo Regina Isabella, e vi faceste compagnia fino a settembre dello stesso anno. Tornata a Parigi con i suoi genitori Lina sentiva enormemente la tua mancanza al punto che i genitori dovettero portarla a Napoli per rivederti.

Quando si dice le sensazioni e le emozioni….Lina e i suoi genitori arrivarono alle 22,30 con l’aereo Parigi-Napoli e subito li portai a casa, tu dormivi ed ancora oggi ricordo Lina che ti toccava la manina mentre dormivi e invocava silenziosamente: Davi-Davi-Davi.

Oggi Lina ha la tua stessa età e continua a venire a Lacco Ameno, con la sua amica di Salerno. Zola la mamma di Lina. è presa dal lavoro; il suo papà Francesco Caporale, morì prematuramente, era un gran lavoratore ed amava immensamente la figlia Lina.

TOM AL BAR MAROTTA A PIAZZA VITTORIA

Tu… sul passeggino ed io che lo spingevo, facevamo quasi sempre tutto il lungomare con sosta a Piazza Vittoria al Bar Marotta e puntualmente avevi sete e chiedevi da bere alla tua maniera: “Tom-Tom” per indicare il bicchiere. Ancora oggi il vecchio barista mi lascia i saluti per te dicendomi: “Salutatemi Tom-Tom”.

ANIMAZIONE LUPO MANGIA FRUTTA

Esistono i baby-dog e i baby-sitter. Io baby-sitter al mare e per oltre quattro/cinque anni (1997/2001)

Tutti i bimbi si aggregavano a te la mattina. Con grande e dolce rabbia del bagnino Giorgio, ci divertivamo con il gioco del “lupo mangia frutta”, Tutti fermi sotto la montagna e al mio grido “lupo mangia frutta” indicando se mela o banana, etc., tutti a correre per prendere la preda e si finiva in mitici tuffi a Mare e all’ora di pranzo tutti al ristorante con me a capotavola che per tenervi buoni, inventavo una storia, che era l’unico modo per farvi magiare tranquilli; spesso si raggiungeva i numero di dodici bimbi tutti seduti allo stesso tavolo e il caro cameriere Giovanni, aveva una pazienza impagabile. Solo tuo nipote Alessandro, figlio di tuo fratello Filippo, non aveva bisogno di storie, poiché mangiava alla grande! Quando i bimbi partivano, i loro genitori si complimentavano con il portiere per il Baby-Sitter sulla spiaggia: è un po’ anziano, ma è bravissimo!

FERDINANDO (In arte Ferdy)

Il tuo amico dalla seconda elementare alla licenza liceale e a tutt’oggi.

Ferdy alla Scuola elementare De Amicis, arrivava tutte le mattine, seduto in piedi(!) dietro al motorino di suo padre Ciro da San Giorgio a Cremano, poi diventato Ciro al Chiatamone, da non confondere con Ciro a Mergellina o Ciro a Santa Brigida; il povero Ciro strillava sempre come un turco napoletano, e tutte le mattine era convocato dalla maestrina di Ferdy, nel vano tentativo di frenare la sua impetuosità in classe. Faceste coppia sino alla licenza liceale e spero che la vostra amicizia non finisca con la tua andata a Roma. Con Ferdy per anni siamo andati alle mostre d’arte, al cinema, a teatro, ma soprattutto alle gite ad Ischia. Caro Davide, mi complimento con te per l’agosto del 2014, per aver ospitato Ferdy, per più di venti giorni, all’albergo di tua madre; tale nobile gesto l’ho interpretato come una tua chiusura di un epoca, dove l’amicizia con Ferdy è stata molto importante. Lunga…lunga vita a Ferdinando, detto Ferdy e a Davide detto Don Nicola(!). Mi piace ricordare la prima volta che Ferdy venne da solo, con noi ad Ischia; al ritorno, i genitori quasi non credevano che Ferdy non avesse fatto danni all’Albergo. Ferdy si è iscritto a Medicina, tu a Economia Aziendale. Amo ricordare la mostra di pittura della tua classe alla Picagallery; per la qual cosa, la Picagallery fornì alla tua classe, 50 fogli Bristol 50/70 e relativi pastelli. Il tema era libero, ma poi la scuola impose il tema del Mare e debbo dire che Ferdy fu l’unico che non apprezzò questo cambiamento imposto dalla preside. Oggi, Ferdy suona anche il pianoforte e lo feci debuttare al Circolo Massimo Gorkij con discreto successo. Lunga…lunga vita a Ferdy.

I TUOI SPORTS

Iniziasti con la pallacanestro (basket) e si andava a Piazza Municipio ai famosi Cavalli di Bronzo, durasti un paio d’anni e poi passasti al canottaggio al Circolo Canottieri, ma anche il canottaggio durò poco e alla fine passasti al calcio a Posillipo con il ruolo di portiere et eri abbastanza bravo, perché da piccolo ti allenavo ad Ischia, sotto la casa dei nonni, vicini ad una palma piccola che ora è cresciuta enormemente. Passasti poi alla musica, prima pianoforte, poi chitarra e poi Umbria-Jazz con il tuo amico Ferdy. Remember che dai 3 anni in poi ogni anno ad Ischia andavamo ai concerti ai Giardini della Mortella, e Lady Walton, creatrice del posto e dei concerti, ti salutava sempre con amore. Ti ricordo anche l’andata al Teatro S. Carlo una domenica mattina, per il balletto PINOCCHIO con musiche di Stravinskij, ti piacque moltissimo. (Se ho voglia ti racconterò come riuscii a portarti quella domenica mattina al Teatro S. Carlo) Forse questa continua ricerca del nuovo attraverso i vari sports e la musica ti è servita alla tua formazione tra adolescente e “giovin signore” e così facendo, forse, capisti meglio cosa fare da grande. Amo la pedagogia prodotta insieme e non la pedagogia descrittiva. Oggi l’ho capito dopo gli errori commessi con Filippo et Alessandra, tuoi fratelli di primo letto (così si diceva una volta, di chi restava vedovo e ridiventare di nuovo papà)!!!

ALLA STAZIONE CENTRALE

Spesso la domenica mattina ti portavo alla Stazione Centrale per assistere all’arrivo e alle partenze dei treni. Tu potevi avere 4/5 anni; ti piazzavo sui carrelli portabagagli con fischietto e paletta ti portavo in testa al treno e tu godevi alla partenza perché fischiavi insieme al capostazione e alzavi la paletta rossa, divertendoti da morire. Una domenica mattina, presero il rapido molti deputati che conoscevo, tra cui, ricordo, Vincenzo Siniscalchi e Angela Franzese;  il capotreno fu colpito positivamente di queste mie conoscenze al punto che “prese fischi per fiaschi” e ci invitò a visitare il treno. (Urrà, sembravo un Ministro (senza portafoglio!), tu in braccio a me e il capotreno che faceva da cicerone. Sono passati oltre 15 anni, ma il ricordo è intatto et piacevolissimo. Usavo il fischietto e la paletta dei vigili da quando avevi 1/2 anni e ti portavo sul lungomare nel passeggino.

I PRANZI E AL CINEMA CON I TUOI AMICI

Non ricordo se stavi alla terza o alla quarta elementare alla De Amicis, quando istituii i pranzi alla Latteria inizialmente con te e i tuoi amici Ferdy, Riccardo, Mori e il Rosso de Forgellinis; i pranzi avvenivano a inizio scuola, a Natale, a Pasqua e a fine anno scolastico. Ferdy, si sparava la posa nell’ordinare cibi prelibati, Riccardo e gli altri mangiavano classici. Questa tradizione si esaurì con il penultimo anno del Liceo Umberto. Ancora oggi mi mancano. Va bene…la vita continua! Dario Mori scelse la scuola media Tito Livio e de Forgellinis scelse il liceo scientifico. Al cinema con 4/5/6 di voi è uno dei ricordi più fantastici. Spesso la domenica pomeriggio li andavamo a prendere con il taxi e dentro al cinema “apriti cielo” patatine, coca-cola, pop-corn erano obbligatori, costavano più del biglietto del cinema e il momento tragico era quando uno di voi doveva fare pipì, pregavo sempre gli spettatori delle poltrone vicino alle nostre di dare un’occhiata a tutti voi, mentre, io, accompagnavo ai bagni il bisognoso. Mi ricordo che il primo tempo dormivo e russavo alla grande, con vostro grande divertimento. Dopo quasi dieci anni di film per bambini, la mia psiche di antico spettatore cinematografico è totalmente cambiata. I vostri film, nella loro molteplicità e piacevolezza erano e sono portatori di significati altri dai film dei grandi. Non riesco più a vedere un film per adulti. La velocità, l’imprevedibilità, l’alta tecnologia, l’estetica e soprattutto, sono portatori di etica, morale, forma e comportamenti, ironia, trasgressione continua, tutti questi ingredienti sono più vicino alla mia eterna natura da Peter Pan e oggi non resisto più di dieci minuti al cinema, così è stato per Gomorra e la Grande Bellezza. Perdonami la presunzione ma, amo ricordare che Paolo Sorrentino, regista della Grande Bellezza è stato aiuto regista del mio unico film girato come attore, con la regia di Maurizio Fiume. Anche Vincenzo Salemme debuttò in questo film come mio segretario. Recitare è sdoppiarsi, amo l’identità et l’appartenenza!! Il film si chiama DROGHERIA.

L’OTTO DICEMBRE A ROMA A PIAZZA NAVONA

Proprio oggi, 8 dicembre tua madre è a Roma con te, io non sono venuto per la presentazione del mio libro il 6 dicembre al Blu di Prussia. Io, tu e la mamma siamo venuti a Roma sempre l’8 dicembre, credo fino ai tuoi 8/9 anni e la cosa bella era l’andare a Piazza Navona a divertirci con i fucili, i cavalli girotondo, i bigliardini e tutto i giochi che la piazza in festa offriva (a pagamento) a voi bambini. Spendevamo un banco di soldi (sponsor come sempre, tua madre) e tornavamo a casa (di zio Sergio), sempre con tanti regali vinti che poi regalavi a tutti i tuoi amici..

CALCIO PORTIERE SOTTO LA PALMA A ISCHIA

Tra i tuoi sport infantili, dove hai primeggiato è stato il calcio.

Il primo sport da te praticato è stato il basket, a Piazza Municipio, di fronte al Maschio Angioino, il secondo, canottaggio al circolo Canottieri al Beverello, il terzo nuoto al Circolo Posillipo et infine calcio, con il ruolo di portiere ai Campi Posillipo, eri proprio bravo in porta e ti divertivi da morire. Probabilmente questa serie di sport, altro non sono stati che una continua ricerca di te e alla fine il calcio ti è rimasto dentro, probabilmente perché più consono alle tue esigenze di velocità psicologica, imprevedibilità e di osservare gli altri quando giocavano mentre tu eri fermo. Ho saputo dalla mamma che anche a Roma fai calcio. Insisti, resisti et persisti! Mi piace ricordare che il tuo primo allenatore sono stato io, sotto la casa del nonno ad Ischia. Sotto una palma e sull’erba ti facevo tiri di misura e tu ti paravi alla grande. Oggi, la palma e cresciuta in altezza come te, io no….!

MOSTRA DI PITTURA

SCUOLA DE AMICIS – PICAGALLERY

Dopo quasi cinquant’anni di mostre organizzate per giovani debuttanti, decisi di organizzare una collettiva della tua classe alla De Amicis, quinta elementare. La tua maestra accettò con entusiasmo e così fu. Comprai l’attrezzatura per dipingere, 25 fogli Bristol 50/70 e 25 scatole di pennarelli, il bello che volle partecipare alla mostra anche un’altra classe e così altri 25 di fogli e pennarelli. Con la maestra si disse che i ragazzi erano liberi di scegliere il tema pittorico.

Dopo qualche giorno la maestra mi comunicò che la preside aveva suggerito “IL MARE” come tema, con grande rabbia di noi tutti e soprattutto di Ferdy. La mostra avvenne alla Picagallery con grande orgoglio dei genitori e grande vostro divertimento. Alla fine capii perché il tema “IL MARE”: Alla Città della Scienza ci doveva essere un grande convegno sul MARE, durante il quale sarebbe stata esposta la vostra mostra. I quadri furono portati alla Città della Scienza, ma la mostra non fu mai realizzata(!). L’anno seguente, alla prima media alla Tito Livio, proposi la stessa idea della mostra, alla maestra d’arte, che, mi ricevette e mai mi rispose(!).

LE TATE

LA ROMANA - SABA L’ETIOPICA - LA RUSSA RUSPANTE - LA SUDAMERICANA LILIANA E RAFFAELLA DI CASTELLAMMARE.

LA ROMANA era life, giovanissima e molto LIFE, era sempre allegra e al Regina Isabella, spesso cantava al piano-bar accompagnata dal Mitico Pasquale il pianista. E’ stata la tua prima Tata.

SABA l’etiopica era dolce ma problematica. Venuta in Italia per studiare medicina, non trovava il tempo(!) per farlo e alla fine è rimasta TATA. Peccato…meritava di più dalla vita. E’ stata la più dolce Tata che hai avuto.

LA RUSSA era proprio ruspante. Aveva studiato sotto il regime comunista e come tante le sue connazionali emigranti in Italia, era molto più avanti delle padrone di casa napoletane, esprimeva fisicamente la durezza della sua terra e della sua infanzia, cresciuta sotto un regime tosto-tosto-tosto: (la dittatura comunista). Oggi in Russia il regime comunista è crollato ma esiste il regime democratico(!).

LILIANA di Capoverde, sempre lamentosa per l’assenza del marito e, finalmente, quando il marito venne a vivere a Napoli, si trasferirono a Bologna. Fine

RAFFAELLA di Castellammare. Cresciuta sotto il Vesuvio ne risentiva l’enorme influenza Mitologica e Catastrofica. La sua caratteristica erano i sogni che faceva la notte e a me, la mattina, come Freud e Jung(!) toccava interpretarli, rassicurandola sempre della positività del significato del sogno. Era tenera nella sua ingenuità, aveva persa la mamma da bambina e il padre la mise in un collegio delle Monache. Era portatrice sana di Turbe e la sua lettura della vita era sempre bislacca. Continua a fare la Tata, o meglio, la dama di compagnia di Mori il tuo amico di Via Chiaia. Finì il ciclo delle tate o baby-sitter e da quel momento toccò a me, con immenso mio piacere, svegliarti la mattina, prepararti la colazione e uscire insieme, tu a scuola e io in galleria.

CAMPO DI BOCCE A LACCO AMENO

Sotto al Ristorante serale dell’Albergo, una volta vidi giocare a bocce dei vecchi pescatori e la sensazione di tale vista fu alta(!), subito la memoria andò alla mia infanzia et in Villa Comunale, oggi violentata da inutili lavori per una metropolitana da realizzare(!) e il fascino dei vecchi giocatori nel tirare la palla più vicina al pallino mi tirava da morire: Feci risistemare il campetto dai miei amici giardinieri e con un tam-tam da condominio, diedi inizio al torneo Coca-Cola e tutti i ragazzini di Lacco Ameno partecipavano e alla fine tutti al bar a bere la Coca. Non c’erano né vincitori né vinti, ma solo il piacere di partecipare ad un gioco ormai in disuso. Tu avevi dai 6/8 anni e ti divertivi da morire. Oggi molti di quei giovani ti ricordano e mi ricordano quei tornei di bocce, vissuti con intensa passione.

TENNIS ALLA JACQUES TATI’

Nei giardini dell’Albergo Reginella, c’è un campo da tennis, dove ti portavo spesso a giocare. Avevi si e no 3 anni e le racchette erano di plastica piccoline: spesso si rompevano e spesso perdevamo la pallina, allora facevamo finta di giocare veramente. Un cameriere del Reginella si fermava spesso ad osservarci ed era molto scettico sulle nostre capacità tennistiche e quasi ci prendeva in giro, la qual cosa mi destabilizzava e, finalmente, un giorno ricordandomi del film “Mon Oncle” del mitico Jacques Tatì che giocava con il nipote a tennis, anche loro senza palla, decisi la vendetta.

La vendetta venne una mattina dove tu tirasti fortemente una pallina inesistente che ti scappò dalle mani; allora mi rivolsi al cameriere spettatore, pregandolo di “raccogliere la pallina”(!), da quella volta non si fermò più ad assisterci e così continuammo a giocare virtualmente in santa pace. Nei tuoi giochi giovanili/infantili/adolescenziali non ha mai praticato il tennis. Sono convinto che quelle nostre partitine et il cameriere spettatore incredulo, creò in te delle turbe che ti hanno impedito di pensare al tennis. O NO!!!

L’ANDARE A SCUOLA CON IL TAXI

ASILO SVIZZERO(!): Riviera di Chiaia – ELEMENTARI: A. DE AMICIS Via Cavallerizza – MEDIE: SCUOLA FIORELLI Via Fiorelli – LICEO CLASSICO: LICEO UMBERTO Largo Amendola e Bar Moccia da Ciro

Avevi tre anni, ti accompagnavo tutte le mattine con l’Autobus R3 e scendevamo alla Riviera proprio di fronte al tuo asilo. L’R3 lo prendevamo anche per andare alla De Amicis, scendevamo a S. Pasquale a Chiaia mentre con la Scuola Media di Via Fiorelli et il Liceo Umberto passammo nella clandestinità materna, e cioè prendevamo i taxi di nascosto della mamma, lei non voleva assolutamente e noi invece lo volevamo(!). Dal Liceo Umberto in poi, da Mergellina, davamo sempre un passaggio a qualche tuo collega di classe o di liceo, sempre a Francesco Tancredi, di cui mi piace ricordare le cene a casa sua e le cene a casa di Ferdy. E le loro mamme, ottime cuoche.

I GIARDINI DELLA MORTELLA & I CONCERTI

Avevi 2 anni, quando scoprimmo insieme i Giardini della Mortella, luogo fantasticamente fiabesco, che dopo il Castello Aragonese d’Ischia Ponte, fu la più bella scoperta che facemmo ad Ischia e da quel momento lo facemmo nostro. Il pomeriggio del sabato e della domenica davano e danno concerti di giovani talenti musicali, provenienti da tutti i conservatori del mondo. Tu, con me, sempre, in prima fila stimolando la gioia di Lady Walton nel vederti ascoltare la musica. Lady Walton e suo marito Sir Walton, scoprirono Forio d’Ischia tra fine anni ‘30 e inizio anni ’40, e innamoratisi del luogo decisero di fermarsi a vivere sull’isola. Comprarono il villino della Mortella e con il tempo altri terreni attorno; chiamarono il più grande architetto di giardini del mondo, l’inglese Page, che ne fece il più bel orto botanico privato d’Italia, Con la morte del marito, Lady Walton decise, per onorare la sua memoria, di ospitare giovani musicisti e così fu. Tu, lo vivesti intensamente per quasi dieci anni, portavi tutti i amichetti dell’isola e facevi la visita guidata come un vero capo boy-scout, mentre io, al bar del giardino leggevo e conversavo con i miei amici camerieri. Per te che studi economia aziendale è importante capire che a volte delle imprese private producono solo “pura categoria dello spirito e del piacere” e il Giardino della Mortella lo era, ed è diventato il più grosso business dell’isola. La leggenda metropolitana ischitana dice che Lady Walton, prima di decidere di aprire il suo giardino al pubblico, previo pagamento per l’entrata, propose al Comune di Forio di fare una Società di Gestione, ma il Comune rifiutò(!). Credo che il tuo amore per la musica ti sia stata trasmessa dai concerti alla Mortella che hai assistito per quasi tutti i tuoi primi dieci anni e in omaggio a te e a Lady Walton, che ho trasmesso musica classica, come DJ dal balcone del Sindaco di Lacco Ameno. Fino ad arrivare alla mia apoteosi(!) da DJ, organizzando in piazza S. Restituta un Compact Festival Lirico dedicato a Maria Callas e per sette sere trasmisi sette opere liriche della grande MARIA CALLAS con grande affluenza di pubblico. L’anno dopo, il Sindaco mi chiese di rifarlo, ma, come tu sai, non amo ripetere sensazioni già provate.

OVETTO KINDER

Credo che fino a 3/4 anni, tutte le mattine, compravamo, su tua richiesta, dal tabaccaio di Mergellina, un ovetto Kinder per scartarlo tutto e tu prendevi il regalino interno e poi buttavi la cioccolata, il tutto sorprendeva negativamente il tabaccaio che mi guardava stupito per la mia indifferenza al tuo agire; lui non sapeva che in quella epoca, tu eri allergico alla cioccolata.

MOSTRE PITTURE – RECITE ALL’ALBERGO

Credo che insieme al tuo amico Ferdy, avete visitato più mostre di pittura di un adulto: Castel dell’Ovo – Maschio Angioino – Palazzo Reale -Villa Pignatelli – La Floridiana – Museo di San Martino – Il primo Museo il Madre - Museo di Capodimonte - il Mitico Museo Nazionale con la sezione Egiziana che tanto vi entusiasmava, forse molto vicino al vostro linguaggio cinematografico e tante visite alle gallerie private napoletane. Di tutto e di più, artisti locali, nazionali et internazionali e tra questi primeggiò la mostra di Damien Hirst al Museo Nazionale, quella di Barisani al Castel dell’Ovo e i manifesti cinesi a Villa Pignatelli e vi divertiste come ad Edenlandia. Ora tutte queste visite, certamente hanno prodotto in voi due, una sensibilità del bello, che spero vi accompagni per la vita.

E’ stato Antonio Matacena nelle recite al teatrino dell’albergo, a dire che eravate proprio bravi; tutti mi dicevano che avresti dovuto fare l’attore da grande. Chi vivrà, vedrà!

SMARRIMENTO DI DAVIDE

Da quando nascesti, tutte le mattine uscivamo per passeggiare long-beach, prendendo prima un caffè allo Chalet Ciro. Avevi forse quasi due anni; quella mattina sorbivo il caffè al bancone, mentre tu eri seduto allo scalino dello chalet; finito di bere, mi girai e non ti trovai più seduto allo scalino del bar, apriti cielo, strillai come un pazzo e tutti gli avventori del bar, si diedero da fare per trovarti, e per fortuna così fu. Un di loro ti aveva visto attraversare la strada e correre verso la stazione della funicolare e lì ti trovò. Fu la più grande paura della mia vita, eppure ne ho passate delle belle!

TEATRO S. CARLO - BALLETTO DI PINOCCHIO

Amavi Pinocchio, e avevi 7 anni e lessi che al Teatro S. Carlo, la domenica mattina, davano il balletto di Pinocchio con musiche di Stravinskij. Io, che ti avevo letto più volte la favola di Pinocchio, pensai che ti sarebbe piaciuto. Il problema era portarti a Teatro, e convinto che avresti fatto resistenza attiva, pensai di usare il mio metodo di vita detto “metodo Stanislao”: aggirare gli ostacoli usando imprevedibilità e velocità. Uscimmo di casa con una tua pistola-giocattolo di plastica color giallo. Nel salire sul taxi feci un occhiolino all’autista che visto la pistola mi chiese ironicamente se andavamo a fare una rapina e io risposi sì, alla Banca S. Carlo in piazza plebiscito! Lui capì a volo e mise in moto i motori. Arrivati alla meta, posai la pistola sul marmo della cassa e chiesi due biglietti di cui ancora ricordo il numero: palco 18 - 3° piano; entrammo e il sipario si alzò e da quel momento entrasti in una tua magia visiva dalla quale non volevi andare più via. Dieci anni dopo, mi chiedesti perché non ti avevo portato più al S. Carlo; avevi collezionato più di 10 Pinocchi, in tutte le misure da 10 cm. a 1 metro.

CONCERTO AC/DC A PARIGI E NON A UDINE

Era il 2010 e annunciarono l’arrivo in Italia, con relativo concerto a Udine; tu amavi il Rock duro e quello soft, e lo imparasti attraverso le tue play-station, di cui credo che ne abbia una collezione invidiabile. Queste Play-station più crescevano con ironica-finta durezza, e più le colonne musicali erano hard-hard. Così il Rock-hard divenne tuo. Allora per me era d’obbligo farti assistere al concerto degli AC/DC. Alle 8 del mattino mi misi in fila alla Concerteria di Via Crispi e riuscii a comprare gli ultimi due biglietti per Udine.

A Udine era complicato (per motivi scolastici) ad andarci e tu e la mamma scegliesti gli AC/DC a Parigi…e così fu!!!

TORNEO DI BOCCE A ISCHIA

Sotto l’ex terrazzo dell’Albergo, ex Roof-garden, oggi Ristorante al coperto, c’era uno spiazzo con piccolo recinto e proprio lì facevano salotto i pescatori di rientro da una notte di pesca. Lo spazio m’incuriosiva e chiesi ad un pescatore: “in origine a cosa era desinato questo spazio?” risposta: “QUI GIOCAVANO A BOCCE I CLIENTI DELL’ALBERGO”. Apriti cielo, il tuo papy, immediatamente organizzò un torneo di bocce, con i ragazzi di Lacco Ameno e facemmo nascere il Trofeo Coca-Cola, nel senso che alla fine di ogni pomeriggio bocciofilo, tutti, spettatori e giocatori (i vincitori e gli sconfitti), tutti al Bar della Piazza a bere Coca-Cola…..e io pago!!! Il tutto andò avanti per qualche anno e poi anche le bocce furono superate dall’avanzare della vostra età. Ancora oggi dei giovani di Lacco Ameno che partecipavano ai nostri tornei lo ricordano con molto piacere….la saudade!!!!!

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Potrei continuare all’infinito, ma adesso mi fermo, ricordo solo i tanti libri letti insieme, e le tante favole inventate per te quando andavi a letto e poi i viaggi fatti io, tu e la mamma e Riccardo per l’Italia per i tuoi compleanni. Al finale, la festa dei tuoi diciott’anni al Ristorante di Mario Avallone “La Stanza del gusto” a Piazza Bellini, luogo da te frequentato quando torni da Roma.

Firmato

Papy in arte Salvatore Pica

P.S.:

Caro Davide, tu dirai: “ma dei miei fratelli,  Filippo e Alessandra, non ne parlo mai?” E’ vero, con la tua nascita, sono andato alla “ricerca del tempo perduto”, ma con la nascita di Filippo e Alessandra, (ero alla mia seconda vita) andavo alla ricerca dell’identità e della progettualità; loro sono figli del movimentismo culturale del’68, mentre tu sei nato alla vigilia del ‘2000 (alla fine della mia quarta vita). Sono le epoche che determinano significati e valori. Ed oggi che sono nel pieno della mia quinta vita dichiaro: Comunque vada, tutti e tre rappresentate per me “energia pura diluita” !